mercoledì 20 marzo 2013

Assomigliamo alla mamma o al papà?



Approfondimento sui caratteri ereditari


Inizialmente le prime leggi dell'ereditarietà furono esposte da Gregor Mendel, botanico, nel 1866 dimostrò che i caratteri ereditari venivano trasmessi indipendentemente, e facendo un esperimento con una pianta di piselli scoprì i caratteri dominanti e i caratteri recessivi. L’ibridazione realizzata tra le varietà di pisello illustra questa differenza: gli incroci tra piselli con la buccia liscia e altri con la buccia rugosa produce nella prima generazione sempre e solo piselli con la buccia liscia. Soltanto nella seconda generazione il carattere 'buccia rugosa' fa la sua ricomparsa.
(Il carattere 'buccia liscia' è dominante mentre il carattere 'buccia rugosa' è recessivo)

Nel 1910 Hunt Morgan dimostrò che il sesso era determinato da un numero particolare di cromosomi.
Nell’essere umano il nucleo di ogni cellula contiene 44 cromosomi omologhi (a coppie) e 2 cromosomi sessuali: i cromosomi sessuali della donna sono indicati con le lettere XX, mentre quelli dell'uomo YX.


--> Ripassando, un cromosoma è costituito da due molecole di DNA a forma di elica, associate a proteine. La sua molecola presenta segmenti corrispondenti ciascuno a un carattere ereditario determinato (esempio: il colore degli occhi). L’elemento del cromosoma portatore di un carattere ereditario è il gene.



Caratteri dominanti e recessivi. 
Un carattere dominante che può essere il colore scuro degli occhi, si manifesta nel bambino anche se è trasmesso da uno solo dei genitori.
Un carattere recessivo che può essere il colore azzurro degli occhi, deve essere trasmesso da entrambi i genitori per manifestarsi nel bambino.
Non sempre un carattere ereditario è codificato da una coppia di geni uno dominante e l’altro recessivo: a volte i due geni sono entrambi dominanti, e se la persona eredita due geni diversi, il carattere risultante sarà intermedio fra quelli codificati dai due geni, infatti due persone con capelli scuri possono avere un figlio con i capelli chiari: a condizione che nel loro patrimonio genetico sia presente il gene che trasmette il carattere dei capelli chiari.



Ereditarietà delle malattie
Per esempio, una persona se portatrice di un gene anomalo recessivo, sposando una persona con una costituzione genetica normale, non avrà figli ammalati, ma figli  sani, o per il 50% dei casi, portatori sani della malattia. Se invece si sposano due portatori sani, la situazione è diversa, perché esiste una probabilità del 25% che da quella coppia nasca un figlio ammalato. Nelle donne, la coppia dei cromosomi del sesso è costituita da due X, quindi la presenza di un cromosoma contenente un gene anomalo è bilanciata dalla presenza di un cromosoma normale: la donna non sarà ammalata, ma solo portatrice sana. Negli uomini, la coppia dei cromosomi del sesso è costituita da una X e una Y: il gene anomalo, non essendo contrapposto a un altro gene corrispondente e sano, potrà esplicare in pieno il suo effetto, e l’uomo sarà ammalato.



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